martedì 16 luglio 2013

Il resto del Weekend...

Erano più o meno le 20.30 quando Massimo finì di scopare Federica, soddisfatto e appagato ci ordinò di seguirlo nell’idromassaggio, noi lo seguimmo e tutti e 4 ci mettemmo dentro, mentre ci accomodavamo chiesi a Massimo se conosceva Marcello, ovviamente gli dissi anche il cognome, Massimo ci pensò un attimo e poi mi rispose: “si dovrebbe essere uno dei miei schiavi, perché?”…
Prima di continuare devo chiarire la situazione, Marcello, il mio fidanzato, da qualche tempo lavorava in una acciaieria, la acciaieria di Massimo appunto, io non sapevo, prima di conoscere Massimo e prima che Stefania parlasse dei possedimenti di Massimo mentre eravamo in macchina che Marcello lavorasse per Massimo.
Marcello, come ho accennato all’inizio del Blog, si lamentava molto spesso del lavoro che faceva e io puntualmente gli ricordavo quanto era fortunato ad avere un lavoro e gli chiedevo sempre di smettere di lamentarsi i racconti che Marcello faceva riguardo al posto in cui lavorava erano a dir poco incredibili e tutte le volte che mi raccontava qualche cosa devo ammettere che non gli credevo al 100%, pensavo sempre che esagerasse tanto erano assurde le storie che mi raccontava.
Nella acciaieria sono in 34 di cui 30 sono operai e 4 sono supervisori, i turni all’altoforno sono due turni di 12 ore ed effettivamente per le ore lavorate i soldi sono pochini, solo 1000 euro al mese, diciamo che da questo punto di vista Marcello non aveva tutti i torti quando parlava di schiavitù, 1000 euro al mese per 12 ore di lavoro al giorno, compresi i Sabati e le Domeniche.
Il lavoro che svolge è a dir poco disumano, l’acciaieria è molto vecchia e non vi sono automatismi quindi tutto deve essere fatto manualmente, in pratica Marcello, completamente coperto dalla tuta ignifuga e dai dispositivi di protezione tipo elmetto, occhiali, guanti, calze e scarponi di sicurezza deve continuamente spalare carbone all’interno della caldaia per alimentarla, insieme ai suoi colleghi in turno ovviamente, d’inverno da ciò che mi ha raccontato Marcello c’è caldo, ma d’estate la situazione diventa realmente infernale.
Durante le 12 ore vi sono 6 pause, 5 da 10 minuti e la pausa pranzo di 30 minuti, i supervisori del turno controllano costantemente e prendono il tempo con il cronometro.
Dei 30 operai che lavorano in acciaieria 20 sono di colore, tunisini, senegalesi e marocchini, 5 sono rumeni, 2 sono sloveni e solo 3 italiani tra cui Marcello, i 4 supervisori invece sono tutti italiani, Marcello mi ha raccontato che più di una volta è capitato che i supervisori con una sorta di frusta artigianale, fatta in casa, colpissero quelli che si attardavano a riprendere il lavoro dopo la pausa, ovvio che all’interno della acciaieria non esistono sindacati, molti lavorano in nero e le dimissioni sono state fatte firmare a tutti preventivamente per poterli ricattare.
Oltre a tutto ciò, come se già non fosse abbastanza, per risparmiare, invece di avere una mensa o invece di fare venire i pasti da fuori con le ditte di catering, come di solito usano fare le società di tutto il mondo,il pranzo lo “cucinano”, si fa per dire, i supervisori, in pratica in un pentolone enorme, che non viene mai lavato, buttano qualche chilo di fagioli in scatola rigorosamente scaduti o ceci, ai quali aggiungono avvolte pasta presa al discount, quindi di marche sconosciute, o pezzi di carne indefiniti presi chissà dove, poi a detta di Marcello si divertono o a sputarci dentro o a mettere lassativi o peperoncini messicani Marcello mi parlava dell’Habanero e dei suoi effetti allucinanti, praticamente come se l’inferno ti entrasse in bocca spesso infatti Marcello si è sentito male ed ha sempre problemi di stomaco, intossicazioni varie lievi o più forti, gastrite e chi più ne ha più ne metta.
Oltre a lamentarsi del suo lavoro e a raccontarmi ciò che accade in quel cantiere Marcello mi ha da sempre raccontato anche aneddoti riguardo a Massimo, che ovviamente all’epoca io non sapevo che fosse Massimo lo conoscevo solo come “quello schifoso del mio capo” Marcello mi ha raccontato di come arrivava in cantiere con la sua Porsche ogni volta con una femmina diversa e di come si divertiva ad umiliare i suoi dipendenti, compreso Marcello, davanti alla ragazza di turno, faceva pulire a mano la macchina da qualche operaio scelto al momento e la voleva pulita a specchio, se non gli piaceva come l’avevano pulita li faceva ricominciare da capo, avvolte si faceva pulire le scarpe mentre lui baciava la ragazza o si faceva masturbare o spompinare, Marcello mi parlava di Massimo come di uno schifoso alcolizzato, mi raccontava che Massimo beveva come una spugna e si credeva onnipotente, mi raccontava che comandava tutti come se fossero i suoi schiavi, in preda ai fumi dell’alcool, li umiliava, li maltrattava e li utilizzava in ogni modo possibile, lo descriveva come un prepotente, un arrogante, volgare, ignorante e pieno di soldi, una sorta di villano arricchito, mi raccontava dei suoi colleghi che per aggraziarsi Massimo gli portavano di tutto, olio, grappa, salumi, formaggi, oppure facevano lavori nella sua villa, lavori elettrici, lavori di muratura, di pittura o di giardinaggio mentre Massimo si divertiva con la puttana di turno.
Per Marcello quindi Massimo non era altro che uno schifoso, un depravato, un pazzo che si credeva un imperatore Romano e che si divertiva a schiavizzare e umiliare chiunque, fregandosene dei diritti umani e delle persone in generale, Massimo era in pratica il peggiore incubo di Marcello e io senza saperlo, tra tutti quelli che avrei potuto scegliere, avevo scelto proprio lui come mio Bull, come mio Padrone, pensai che avvolte la vita è proprio strana e pensai anche che Marcello non avrebbe reagito benissimo quando gli avrei comunicato che il maschio da cui mi facevo scopare era proprio il suo capo, pensai a quanto avrebbe sofferto Marcello e a quanta gelosia avrebbe provato nel vedere che il suo capo aveva realizzato realmente tutte le sue fantasie diventando di fatto un imperatore in piena regola, con degli schiavi, i suoi dipendenti, e delle puttane, noi, a sua completa disposizione, tutti pronti a soddisfare ogni sua voglia, ogni suo sfizio obbedendogli ciecamente.
Per Marcello sarebbe stato un colpo durissimo, dover ammettere che il suo capo pur essendo un folle, un pazzo alcolizzato,aveva avuto ragione a credersi un imperatore, vedere che alla fine vincono sempre persone come Massimo e che quelli come lui invece perdono sempre, come si dice in questi casi, piove sempre sul bagnato, questo lo avrebbe ferito, lo avrebbe umiliato profondamente facendolo sentire un inferiore, completamente impotente di fronte a quella situazione, Marcello si sarebbe sentito davvero un verme e nulla di più.
Tutti questi pensieri mi eccitarono molto e guardare Massimo in faccia che godeva appagato mi eccitò ancora di più.
…Comunque prima di questo preambolo dicevo che chiesi a Massimo se conosceva Marcello, Massimo ci pensò un attimo e poi mi rispose: “si dovrebbe essere uno dei miei schiavi, perché?”, io sorrisi dicendogli che Marcello era il mio fidanzato, Massimo cominciò a sghignazzare forte e noi ridemmo insieme a lui per compiacerlo, poi, mentre ancora ridacchiava affermò che era fantastico che Marcello fosse uno dei suoi dipendenti, disse che tutto sarebbe stato molto più divertente ed eccitante, chiamò il cameriere, lo stesso che ci aveva accolte all’inizio della serata e gli ordinò di portare una bottiglia di champagne ghiacciato dentro al secchiello, il cameriere portò la bottiglia, la aprì e brindammo nella vasca idromassaggio, Massimo poi continuò a bere e noi intanto lo massaggiavamo, lo masturbavamo, lo leccavamo e lo baciavamo ovunque.
Dopo circa un ora Massimo si alzò dall’idromassaggio con il cazzo durissimo e andò a sdraiarsi sul lettone vicino alla piscina, noi lo seguimmo e lui ci disse: “avanti puttane, succhiatemi il cazzo, fatemi rilassare”, lui si sdraiò comodamente con la schiena poggiata alla spalliera del lettone che era inclinata a 45°e con le gambe larghe, in pratica era seduto con il bicchiere di champagne in mano, noi ci mettemmo sdraiate io sulla gamba sinistra, Federica su quella destra a dividerci la cappella di Massimo e Stefania si sdraiò al centro per leccare le palle di Massimo, improvvisamente squillò il mio cellulare, io non volevo prenderlo ma Massimo mi ordinò di farlo, così presi il telefono e risposi a Marcello, mi chiese cosa stessi facendo ma io volli sapere prima cosa stava facendo lui così intanto io potevo continuare a succhiare la cappella di Massimo, Marcello mi disse che lui era a lavoro e che si stava letteralmente rompendo il culo, ascoltando le parole di Marcello e guardando ancora Massimo mi eccitai come mai mi ero eccitata prima, andai in estasi nel vero senso della parola, sentire che Marcello si stava rompendo la schiena in quell’inferno mentre il suo capo, anche se ancora lui non sapeva, era comodamente sdraiato con tre schiave a sua completa disposizione, che lo stavano facendo godere come un maiale con le loro lingue, con le loro bocche mi fece sentire davvero una puttana, una schifosa, un oggetto di piacere e nulla di più, quei pensieri e ciò che vedevo in quel momento con i miei occhi mi fecero provare una eccitazione che non avevo mai provato.
Quando Marcello finì di parlare mi chiese nuovamente cosa stessi facendo io, a quel punto completamente impazzita per l’eccitazione che stavo provando gli risposi: “Amore vuoi veramente sapere cosa stò facendo?” lui eccitatissimo mi rispose: “si ti prego Amore, dimmi tutto, dimmi esattamente cosa stai facendo in questo istante” così gli dissi: “allora in questo momento c’è Massimo che è comodamente sdraiato con la schiena poggiata alla spalliera del lettone che è inclinata a 45°ed è messo con le gambe larghe, in pratica è seduto, con un bicchiere di champagne in mano” guardai Massimo e lui mi fece un segno di approvazione e sorrideva soddisfatto che stessi descrivendo tanto bene e nei dettagli la scena a Marcello, così continuai anche perché Marcello al telefono mi incalzava dicendomi: “poi, continua Amore ti prego, ti supplico, continua” quindi continuai dicendo: “io e Federica siamo sdraiate una sulla gamba sinistra e una sulla gamba destra, io a sinistra e lei a destra a dividerci la cappella di Massimo, Stefania invece è sdraiata al centro e gli lecca le palle, poi dopo qualche minuto cambiamo, così a turno tutte succhiamo e tutte lecchiamo le palle” Marcello era eccitatissimo, lo sentivo ansimare e gemere avvolte, mi rispose: “brava Amore, brava” poi ripensando alla frase che mi aveva detto prima Marcello, ovvero che si stava rompendo il culo ormai eccitatissima gli dissi: “Amore, prima hai detto che ti stai letteralmente rompendo il culo, giusto?” e lui: “si Amore, si mi stò rompendo il culo” io cattivella continuai dicendogli: “Amore, non sei l’unico, anche io e le altre ci stiamo letteralmente rompendo il culo sull’enorme cazzo di Massimo e poi non sai che fatica soddisfare tutte le voglie e tutti i desideri di Massimo per tre giorni di fila, adesso però devo chiudere, tocca a me succhiare la cappella” a quel punto Massimo, abbastanza brillo e bastardo, disse con voce sostenuta: “digli di lavorare a quello schiavo mentre io mi godo la sua fidanzata”, lì Marcello capii che Massimo era il suo capo ma io non volli confermarglielo in quel momento, preferivo parlargliene di presenza, Marcello infatti mi chiese subito: “cosa?, che ha detto?” e io: “ha detto di lavorare mentre lui si gode la tua fidanzata” Marcello allora mi chiese: “ma chi è?, chi è quello che ha parlato?” e io: “Massimo” e lui: “si lo so che è Massimo, ma chi è?” a quel punto gli dissi facendo la frettolosa: “davo chiudere, mi spiace, devo chiudere, ciao” e chiusi la comunicazione, Marcello fece altri due o tre squilli, sicuramente perché aveva capito e morbosamente voleva sapere ma io non risposi lasciandolo nel dubbio, poi sicuramente è dovuto tornare di corsa a lavoro così smise di fare squilli e io continuai a dare piacere a Massimo mettendomi la sua cappella in bocca.
Le sensazioni che provavo insieme a Massimo, Federica e Stefania erano uniche, fortissime, sapere che il mio fidanzato sapeva tutto, che era a lavoro, sapere che il fidanzato di Federica sapeva tutto, guardare Massimo che godeva come un maiale grazie ai nostri corpi, alle nostre bocche e pensare quanto era fortunato, pensare a quanto fossero sfortunati il mio Marcello e Andrea, tutti quei pensieri, quelle emozioni, quegli odori, quelle visioni, rendevano tutto troppo eccitante, sembrava di vivere un sogno erotico istante per istante, l’eccitazione di tutti era tangibile, si poteva letteralmente tagliare col coltello, nella mia testa scattò qualcosa, cominciai a pensare che era giusto che un maschio come Massimo godesse in quella maniera ormai lo vedevo come un vero imperatore, un padrone e pensai che dovevo fare qualcosa, dovevo fare di più per fare in modo che Massimo godesse sempre di più e fosse sempre più vicino all’immagine degli imperatori Romani o ai Maharaja Orientali, lui era bello, dotato, affascinante, ipnotico, autoritario, resistentissimo a letto, era porco, perverso, fantasioso, insomma tutte le carte in regola per ricoprire quella parte.
Comunque io Federica e Stefania passammo i restanti due giorni del weekend servendo Massimo in ogni modo, facendo sesso con lui continuamente, massaggiandolo, succhiandolo, leccandolo, imboccandolo e dandogli da bere facendogli da schiave, da puttane, da serve e obbedendo ad ogni suo ordine, anche a quelli più particolari.
Tornai a casa Domenica in tarda serata e Marcello era in salotto che guardava la TV, appena entrai venne immediatamente da me, ci salutammo e lui iniziò subito a farmi mille domande, io stanca gli dissi che in quel momento non mi andava di raccontargli tutto, volevo solo fare una doccia e andare a letto, lui però mi implorò, mi supplicò mettendosi addirittura in ginocchio davanti a me, lo vedevo sbavare e si abbassò addirittura a baciarmi i piedi e continuava a pregare e a supplicare, in quel momento mi fece davvero pena, insomma vederlo cosìeccitato e supplicante, così sottomesso e pronto a qualsiasi cosa pur di sentirmi raccontare tutto ciò che avevo fatto con Massimo durante il weekend mi fece cedere e alla fine decisi di raccontargli qualche cosa, qualche momento saliente, giusto per accontentarlo, così andai in bagno e mi spogliai, lui ovviamente mi seguì come un cagnolino e una volta nuda decisi di approfittare della situazione, così gli dissi: “allora, se vuoi che io ti racconti quello che ho fatto durante il weekend voglio che mi lecchi, senza sosta” lui ovviamente accetto così si inginocchio nuovamente davanti a me e iniziò a leccarmi come un pazzo, facendomi godere tantissimo, io raccontai alcuni momenti del weekend e lui si eccitava ogni secondo di più, poi, dopo essere venuta,entrai nella doccia, Marcello rimase in ginocchio ad ascoltare e io continuai a raccontare qualche cosa, poi ad un tratto Marcello mi chiese: “senti Amore, l’altro giorno per telefono ti avevo fatto una domanda ma tu non mi hai risposto” io feci finta di nulla e come se cadessi dal cielo gli risposi: “a si?” e lui: “si, ti avevo chiesto chi è questo Massimo, insomma, che lavoro fa?, dove abita?, ecc” decisi che dovevo dirgli la verità, così lo guardai e gli dissi: “promettimi che non ti arrabbi” lui mi promise che non si sarebbe arrabbiato così gli dissi: “Amore, l’uomo con cui scopo e che mi piace da impazzire, Massimo, è il tuo capo”a quel punto Marcello raggelò, lo vidi sbiancare immobilizzato, era come se per lui si fosse fermato il mondo, come se gli fosse crollato tutto intorno, mi gridò: “no”io onestamente mi spaventai, non lo avevo mai visto così distrutto, così, con tono molto infastidito dissi a Marcello:“ma sei cretino!?!?”, lui cercò in qualche modo di scusarsi per il suo scatto tornando sui suoi passi dicendomi: “assolutamente no, con lui no, è un bastardo, uno schifoso, un pezzo di merda, con tutti ma con lui no“ ma io arrabbiatissima gli dissi: “tu mi hai rotto le palle per un anno affinché realizzassi le tue fantasie, mi hai detto che potevo scegliere chi volevo, mi hai detto che dovevo scegliere uno che mi piacesse da ogni punto di vista, uno che mi facesse impazzire, mi hai detto che potevo fare quello che volevo, mi hai fatto piacere la situazione, ho trovato uno che mi piace da ogni punto di vista, da impazzire con lui ho fatto tutto e tu adesso mi dici no, lui no?, ascoltami bene, è troppo tardi per dire no, lui no adesso ho te lo fai andare bene o la storia tra te e me finisce qua, chiaro?, non deve piacere a te, deve piacere a me e se mi amassi veramente dovresti essere felice per me, dovresti essere felice che io sono felice”, lui immediatamente si scusò, quasi con le lacrime agli occhi, mi disse che mi Amava alla follia e che non avrebbe mai voluto perdermi,  poi continuò dicendomi che era stato un cretino e che era felice che io fossi felice e che avessi trovato un uomo che mi piaceva e che mi faceva stare bene, poi scoppiò a piangere, così lo abbracciai e gli dissi: “vieni qua, dai non fare così” e gli diedi un bacio sulla guancia.
Marcello subito mi chiese quando avrei dovuto vedere nuovamente Massimo e io gli risposi che dovevamo vederci il weekend successivo, Marcello era visibilmente distrutto dalla notizia ma era stato lui a chiedermi, anzi a supplicarmi di trovare un uomo, un maschio che mi piacesse da impazzire, ed ero stato sempre lui a voler cominciare questo gioco e quindi ora non poteva più tirarsi indietro, io devo dire abbastanza cattivella approfittai a pieno del suo senso di colpa per poter continuare a fare quello che volevo e per poter portare avanti il mio progetto.
Come avevo accennato prima volevo che Massimo godesse sempre di più e fosse sempre più vicino all’immagine degli imperatori Romani o ai Maharaja Orientali, il mio progetto quindi consisteva nel creare per lui un vero e proprio harem pieno di puttane pronte a soddisfarlo e a farlo godere come un maiale, eravamo già tre puttane e due potenziali schiavi, il mio Marcello e Andrea il fidanzato cuckold di Federica, pensai quindi di cercare su internet altri annunci di coppie con lui cuckold o annunci di schiave, ragazze masochiste a cui sarebbe piaciuto essere frustate ed essere usate in ogni modo, così iniziai la mia ricerca e chiesi anche a Stefania e a Federica di fare lo stesso, passati due giorni io trovai una schiava di 22 anni, Claudia, di Afragola e Federica invece trovò una coppietta di Torre del Greco con la lei, Giada, di 24 anni e il cuckold, Alessandro, di 31, Fede mi disse che Giada era Cubana, che aveva conosciuto il fidanzato a Cuba e che poi per Amore si era trasferita in Italia, mi mandò le foto di lei e devo dire che era stupenda, davvero un bel bocconcino, anche la schiava che avevo trovato io era molto bella, purtroppo eravamo già a metà settimana, quindi non c’era il tempo per conoscerle e invitarle a partecipare con noi al weekend di fuoco che ci aspettava, ma demmo un appuntamento alla coppietta e alla schiava per l’inizio della settimana successiva.

Per creare l’harem che avevo in mente sarebbero serviti dei soldi, così per prima cosa li chiesi a Marcello, quando glieli chiesi lui mi rispose che con grande fatica, negli anni aveva messo circa 15.000 euro da parte, gli ordinai di prenderli, chiudere il conto e darmeli, io avevo da parte altri 5.000 euro e chiesi i soldi anche a Stefania e a Federica che insieme potevano darmi altri 10.000 euro, per un totale di 30.000 euro.

2 commenti:

Grafin ha detto...

Nice....

Grafin ha detto...

grafinmanoris@gmail.com