Erano
più o meno le 20.30 quando Massimo finì di scopare Federica, soddisfatto e
appagato ci ordinò di seguirlo nell’idromassaggio, noi lo seguimmo e tutti e 4
ci mettemmo dentro, mentre ci accomodavamo chiesi a Massimo se conosceva
Marcello, ovviamente gli dissi anche il cognome, Massimo ci pensò un attimo e
poi mi rispose: “si dovrebbe essere uno dei miei schiavi, perché?”…
Prima
di continuare devo chiarire la situazione, Marcello, il mio fidanzato, da
qualche tempo lavorava in una acciaieria, la acciaieria di Massimo appunto, io
non sapevo, prima di conoscere Massimo e prima che Stefania parlasse dei possedimenti
di Massimo mentre eravamo in macchina che Marcello lavorasse per Massimo.
Marcello,
come ho accennato all’inizio del Blog, si lamentava molto spesso del lavoro che
faceva e io puntualmente gli ricordavo quanto era fortunato ad avere un lavoro
e gli chiedevo sempre di smettere di lamentarsi i racconti che Marcello faceva
riguardo al posto in cui lavorava erano a dir poco incredibili e tutte le volte
che mi raccontava qualche cosa devo ammettere che non gli credevo al 100%,
pensavo sempre che esagerasse tanto erano assurde le storie che mi raccontava.
Nella
acciaieria sono in 34 di cui 30 sono operai e 4 sono supervisori, i turni
all’altoforno sono due turni di 12 ore ed effettivamente per le ore lavorate i
soldi sono pochini, solo 1000 euro al mese, diciamo che da questo punto di
vista Marcello non aveva tutti i torti quando parlava di schiavitù, 1000 euro
al mese per 12 ore di lavoro al giorno, compresi i Sabati e le Domeniche.
Il
lavoro che svolge è a dir poco disumano, l’acciaieria è molto vecchia e non vi
sono automatismi quindi tutto deve essere fatto manualmente, in pratica
Marcello, completamente coperto dalla tuta ignifuga e dai dispositivi di
protezione tipo elmetto, occhiali, guanti, calze e scarponi di sicurezza deve
continuamente spalare carbone all’interno della caldaia per alimentarla,
insieme ai suoi colleghi in turno ovviamente, d’inverno da ciò che mi ha
raccontato Marcello c’è caldo, ma d’estate la situazione diventa realmente
infernale.
Durante
le 12 ore vi sono 6 pause, 5 da 10 minuti e la pausa pranzo di 30 minuti, i
supervisori del turno controllano costantemente e prendono il tempo con il
cronometro.
Dei
30 operai che lavorano in acciaieria 20 sono di colore, tunisini, senegalesi e
marocchini, 5 sono rumeni, 2 sono sloveni e solo 3 italiani tra cui Marcello, i
4 supervisori invece sono tutti italiani, Marcello mi ha raccontato che più di
una volta è capitato che i supervisori con una sorta di frusta artigianale,
fatta in casa, colpissero quelli che si attardavano a riprendere il lavoro dopo
la pausa, ovvio che all’interno della acciaieria non esistono sindacati, molti
lavorano in nero e le dimissioni sono state fatte firmare a tutti
preventivamente per poterli ricattare.
Oltre
a tutto ciò, come se già non fosse abbastanza, per risparmiare, invece di avere
una mensa o invece di fare venire i pasti da fuori con le ditte di catering,
come di solito usano fare le società di tutto il mondo,il pranzo lo “cucinano”,
si fa per dire, i supervisori, in pratica in un pentolone enorme, che non viene
mai lavato, buttano qualche chilo di fagioli in scatola rigorosamente scaduti o
ceci, ai quali aggiungono avvolte pasta presa al discount, quindi di marche
sconosciute, o pezzi di carne indefiniti presi chissà dove, poi a detta di
Marcello si divertono o a sputarci dentro o a mettere lassativi o peperoncini
messicani Marcello mi parlava dell’Habanero e dei suoi effetti allucinanti,
praticamente come se l’inferno ti entrasse in bocca spesso infatti Marcello si
è sentito male ed ha sempre problemi di stomaco, intossicazioni varie lievi o
più forti, gastrite e chi più ne ha più ne metta.
Oltre
a lamentarsi del suo lavoro e a raccontarmi ciò che accade in quel cantiere
Marcello mi ha da sempre raccontato anche aneddoti riguardo a Massimo, che
ovviamente all’epoca io non sapevo che fosse Massimo lo conoscevo solo come
“quello schifoso del mio capo” Marcello mi ha raccontato di come arrivava in
cantiere con la sua Porsche ogni volta con una femmina diversa e di come si
divertiva ad umiliare i suoi dipendenti, compreso Marcello, davanti alla
ragazza di turno, faceva pulire a mano la macchina da qualche operaio scelto al
momento e la voleva pulita a specchio, se non gli piaceva come l’avevano pulita
li faceva ricominciare da capo, avvolte si faceva pulire le scarpe mentre lui
baciava la ragazza o si faceva masturbare o spompinare, Marcello mi parlava di
Massimo come di uno schifoso alcolizzato, mi raccontava che Massimo beveva come
una spugna e si credeva onnipotente, mi raccontava che comandava tutti come se
fossero i suoi schiavi, in preda ai fumi dell’alcool, li umiliava, li
maltrattava e li utilizzava in ogni modo possibile, lo descriveva come un
prepotente, un arrogante, volgare, ignorante e pieno di soldi, una sorta di
villano arricchito, mi raccontava dei suoi colleghi che per aggraziarsi Massimo
gli portavano di tutto, olio, grappa, salumi, formaggi, oppure facevano lavori
nella sua villa, lavori elettrici, lavori di muratura, di pittura o di
giardinaggio mentre Massimo si divertiva con la puttana di turno.
Per
Marcello quindi Massimo non era altro che uno schifoso, un depravato, un pazzo
che si credeva un imperatore Romano e che si divertiva a schiavizzare e
umiliare chiunque, fregandosene dei diritti umani e delle persone in generale,
Massimo era in pratica il peggiore incubo di Marcello e io senza saperlo, tra
tutti quelli che avrei potuto scegliere, avevo scelto proprio lui come mio
Bull, come mio Padrone, pensai che avvolte la vita è proprio strana e pensai
anche che Marcello non avrebbe reagito benissimo quando gli avrei comunicato
che il maschio da cui mi facevo scopare era proprio il suo capo, pensai a
quanto avrebbe sofferto Marcello e a quanta gelosia avrebbe provato nel vedere
che il suo capo aveva realizzato realmente tutte le sue fantasie diventando di
fatto un imperatore in piena regola, con degli schiavi, i suoi dipendenti, e
delle puttane, noi, a sua completa disposizione, tutti pronti a soddisfare ogni
sua voglia, ogni suo sfizio obbedendogli ciecamente.
Per
Marcello sarebbe stato un colpo durissimo, dover ammettere che il suo capo pur
essendo un folle, un pazzo alcolizzato,aveva avuto ragione a credersi un
imperatore, vedere che alla fine vincono sempre persone come Massimo e che
quelli come lui invece perdono sempre, come si dice in questi casi, piove sempre
sul bagnato, questo lo avrebbe ferito, lo avrebbe umiliato profondamente
facendolo sentire un inferiore, completamente impotente di fronte a quella
situazione, Marcello si sarebbe sentito davvero un verme e nulla di più.
Tutti
questi pensieri mi eccitarono molto e guardare Massimo in faccia che godeva
appagato mi eccitò ancora di più.
…Comunque
prima di questo preambolo dicevo che chiesi a Massimo se conosceva Marcello,
Massimo ci pensò un attimo e poi mi rispose: “si dovrebbe essere uno dei miei
schiavi, perché?”, io sorrisi dicendogli che Marcello era il mio fidanzato,
Massimo cominciò a sghignazzare forte e noi ridemmo insieme a lui per
compiacerlo, poi, mentre ancora ridacchiava affermò che era fantastico che
Marcello fosse uno dei suoi dipendenti, disse che tutto sarebbe stato molto più
divertente ed eccitante, chiamò il cameriere, lo stesso che ci aveva accolte
all’inizio della serata e gli ordinò di portare una bottiglia di champagne
ghiacciato dentro al secchiello, il cameriere portò la bottiglia, la aprì e
brindammo nella vasca idromassaggio, Massimo poi continuò a bere e noi intanto
lo massaggiavamo, lo masturbavamo, lo leccavamo e lo baciavamo ovunque.
Dopo
circa un ora Massimo si alzò dall’idromassaggio con il cazzo durissimo e andò a
sdraiarsi sul lettone vicino alla piscina, noi lo seguimmo e lui ci disse:
“avanti puttane, succhiatemi il cazzo, fatemi rilassare”, lui si sdraiò
comodamente con la schiena poggiata alla spalliera del lettone che era
inclinata a 45°e con le gambe larghe, in pratica era seduto con il bicchiere di
champagne in mano, noi ci mettemmo sdraiate io sulla gamba sinistra, Federica
su quella destra a dividerci la cappella di Massimo e Stefania si sdraiò al
centro per leccare le palle di Massimo, improvvisamente squillò il mio
cellulare, io non volevo prenderlo ma Massimo mi ordinò di farlo, così presi il
telefono e risposi a Marcello, mi chiese cosa stessi facendo ma io volli sapere
prima cosa stava facendo lui così intanto io potevo continuare a succhiare la
cappella di Massimo, Marcello mi disse che lui era a lavoro e che si stava
letteralmente rompendo il culo, ascoltando le parole di Marcello e guardando
ancora Massimo mi eccitai come mai mi ero eccitata prima, andai in estasi nel
vero senso della parola, sentire che Marcello si stava rompendo la schiena in
quell’inferno mentre il suo capo, anche se ancora lui non sapeva, era
comodamente sdraiato con tre schiave a sua completa disposizione, che lo
stavano facendo godere come un maiale con le loro lingue, con le loro bocche mi
fece sentire davvero una puttana, una schifosa, un oggetto di piacere e nulla
di più, quei pensieri e ciò che vedevo in quel momento con i miei occhi mi
fecero provare una eccitazione che non avevo mai provato.
Quando
Marcello finì di parlare mi chiese nuovamente cosa stessi facendo io, a quel
punto completamente impazzita per l’eccitazione che stavo provando gli risposi:
“Amore vuoi veramente sapere cosa stò facendo?” lui eccitatissimo mi rispose:
“si ti prego Amore, dimmi tutto, dimmi esattamente cosa stai facendo in questo
istante” così gli dissi: “allora in questo momento c’è Massimo che è
comodamente sdraiato con la schiena poggiata alla spalliera del lettone che è
inclinata a 45°ed è messo con le gambe larghe, in pratica è seduto, con un
bicchiere di champagne in mano” guardai Massimo e lui mi fece un segno di
approvazione e sorrideva soddisfatto che stessi descrivendo tanto bene e nei
dettagli la scena a Marcello, così continuai anche perché Marcello al telefono
mi incalzava dicendomi: “poi, continua Amore ti prego, ti supplico, continua”
quindi continuai dicendo: “io e Federica siamo sdraiate una sulla gamba
sinistra e una sulla gamba destra, io a sinistra e lei a destra a dividerci la
cappella di Massimo, Stefania invece è sdraiata al centro e gli lecca le palle,
poi dopo qualche minuto cambiamo, così a turno tutte succhiamo e tutte
lecchiamo le palle” Marcello era eccitatissimo, lo sentivo ansimare e gemere
avvolte, mi rispose: “brava Amore, brava” poi ripensando alla frase che mi
aveva detto prima Marcello, ovvero che si stava rompendo il culo ormai
eccitatissima gli dissi: “Amore, prima hai detto che ti stai letteralmente
rompendo il culo, giusto?” e lui: “si Amore, si mi stò rompendo il culo” io
cattivella continuai dicendogli: “Amore, non sei l’unico, anche io e le altre
ci stiamo letteralmente rompendo il culo sull’enorme cazzo di Massimo e poi non
sai che fatica soddisfare tutte le voglie e tutti i desideri di Massimo per tre
giorni di fila, adesso però devo chiudere, tocca a me succhiare la cappella” a
quel punto Massimo, abbastanza brillo e bastardo, disse con voce sostenuta:
“digli di lavorare a quello schiavo mentre io mi godo la sua fidanzata”, lì
Marcello capii che Massimo era il suo capo ma io non volli confermarglielo in
quel momento, preferivo parlargliene di presenza, Marcello infatti mi chiese
subito: “cosa?, che ha detto?” e io: “ha detto di lavorare mentre lui si gode
la tua fidanzata” Marcello allora mi chiese: “ma chi è?, chi è quello che ha
parlato?” e io: “Massimo” e lui: “si lo so che è Massimo, ma chi è?” a quel
punto gli dissi facendo la frettolosa: “davo chiudere, mi spiace, devo
chiudere, ciao” e chiusi la comunicazione, Marcello fece altri due o tre
squilli, sicuramente perché aveva capito e morbosamente voleva sapere ma io non
risposi lasciandolo nel dubbio, poi sicuramente è dovuto tornare di corsa a
lavoro così smise di fare squilli e io continuai a dare piacere a Massimo
mettendomi la sua cappella in bocca.
Le
sensazioni che provavo insieme a Massimo, Federica e Stefania erano uniche,
fortissime, sapere che il mio fidanzato sapeva tutto, che era a lavoro, sapere
che il fidanzato di Federica sapeva tutto, guardare Massimo che godeva come un
maiale grazie ai nostri corpi, alle nostre bocche e pensare quanto era
fortunato, pensare a quanto fossero sfortunati il mio Marcello e Andrea, tutti
quei pensieri, quelle emozioni, quegli odori, quelle visioni, rendevano tutto
troppo eccitante, sembrava di vivere un sogno erotico istante per istante,
l’eccitazione di tutti era tangibile, si poteva letteralmente tagliare col
coltello, nella mia testa scattò qualcosa, cominciai a pensare che era giusto
che un maschio come Massimo godesse in quella maniera ormai lo vedevo come un
vero imperatore, un padrone e pensai che dovevo fare qualcosa, dovevo fare di
più per fare in modo che Massimo godesse sempre di più e fosse sempre più
vicino all’immagine degli imperatori Romani o ai Maharaja Orientali, lui era
bello, dotato, affascinante, ipnotico, autoritario, resistentissimo a letto,
era porco, perverso, fantasioso, insomma tutte le carte in regola per ricoprire
quella parte.
Comunque
io Federica e Stefania passammo i restanti due giorni del weekend servendo
Massimo in ogni modo, facendo sesso con lui continuamente, massaggiandolo,
succhiandolo, leccandolo, imboccandolo e dandogli da bere facendogli da
schiave, da puttane, da serve e obbedendo ad ogni suo ordine, anche a quelli
più particolari.
Tornai
a casa Domenica in tarda serata e Marcello era in salotto che guardava la TV,
appena entrai venne immediatamente da me, ci salutammo e lui iniziò subito a
farmi mille domande, io stanca gli dissi che in quel momento non mi andava di
raccontargli tutto, volevo solo fare una doccia e andare a letto, lui però mi
implorò, mi supplicò mettendosi addirittura in ginocchio davanti a me, lo
vedevo sbavare e si abbassò addirittura a baciarmi i piedi e continuava a
pregare e a supplicare, in quel momento mi fece davvero pena, insomma vederlo
cosìeccitato e supplicante, così sottomesso e pronto a qualsiasi cosa pur di
sentirmi raccontare tutto ciò che avevo fatto con Massimo durante il weekend mi
fece cedere e alla fine decisi di raccontargli qualche cosa, qualche momento
saliente, giusto per accontentarlo, così andai in bagno e mi spogliai, lui
ovviamente mi seguì come un cagnolino e una volta nuda decisi di approfittare
della situazione, così gli dissi: “allora, se vuoi che io ti racconti quello
che ho fatto durante il weekend voglio che mi lecchi, senza sosta” lui
ovviamente accetto così si inginocchio nuovamente davanti a me e iniziò a
leccarmi come un pazzo, facendomi godere tantissimo, io raccontai alcuni
momenti del weekend e lui si eccitava ogni secondo di più, poi, dopo essere
venuta,entrai nella doccia, Marcello rimase in ginocchio ad ascoltare e io
continuai a raccontare qualche cosa, poi ad un tratto Marcello mi chiese:
“senti Amore, l’altro giorno per telefono ti avevo fatto una domanda ma tu non
mi hai risposto” io feci finta di nulla e come se cadessi dal cielo gli
risposi: “a si?” e lui: “si, ti avevo chiesto chi è questo Massimo, insomma,
che lavoro fa?, dove abita?, ecc” decisi che dovevo dirgli la verità, così lo
guardai e gli dissi: “promettimi che non ti arrabbi” lui mi promise che non si
sarebbe arrabbiato così gli dissi: “Amore, l’uomo con cui scopo e che mi piace
da impazzire, Massimo, è il tuo capo”a quel punto Marcello raggelò, lo vidi
sbiancare immobilizzato, era come se per lui si fosse fermato il mondo, come se
gli fosse crollato tutto intorno, mi gridò: “no”io onestamente mi spaventai,
non lo avevo mai visto così distrutto, così, con tono molto infastidito dissi a
Marcello:“ma sei cretino!?!?”, lui cercò in qualche modo di scusarsi per il suo
scatto tornando sui suoi passi dicendomi: “assolutamente no, con lui no, è un
bastardo, uno schifoso, un pezzo di merda, con tutti ma con lui no“ ma io
arrabbiatissima gli dissi: “tu mi hai rotto le palle per un anno affinché
realizzassi le tue fantasie, mi hai detto che potevo scegliere chi volevo, mi
hai detto che dovevo scegliere uno che mi piacesse da ogni punto di vista, uno
che mi facesse impazzire, mi hai detto che potevo fare quello che volevo, mi
hai fatto piacere la situazione, ho trovato uno che mi piace da ogni punto di
vista, da impazzire con lui ho fatto tutto e tu adesso mi dici no, lui no?, ascoltami
bene, è troppo tardi per dire no, lui no adesso ho te lo fai andare bene o la
storia tra te e me finisce qua, chiaro?, non deve piacere a te, deve piacere a
me e se mi amassi veramente dovresti essere felice per me, dovresti essere
felice che io sono felice”, lui immediatamente si scusò, quasi con le lacrime
agli occhi, mi disse che mi Amava alla follia e che non avrebbe mai voluto
perdermi, poi continuò dicendomi che era
stato un cretino e che era felice che io fossi felice e che avessi trovato un
uomo che mi piaceva e che mi faceva stare bene, poi scoppiò a piangere, così lo
abbracciai e gli dissi: “vieni qua, dai non fare così” e gli diedi un bacio
sulla guancia.
Marcello
subito mi chiese quando avrei dovuto vedere nuovamente Massimo e io gli risposi
che dovevamo vederci il weekend successivo, Marcello era visibilmente distrutto
dalla notizia ma era stato lui a chiedermi, anzi a supplicarmi di trovare un
uomo, un maschio che mi piacesse da impazzire, ed ero stato sempre lui a voler
cominciare questo gioco e quindi ora non poteva più tirarsi indietro, io devo
dire abbastanza cattivella approfittai a pieno del suo senso di colpa per poter
continuare a fare quello che volevo e per poter portare avanti il mio progetto.
Come
avevo accennato prima volevo che Massimo godesse sempre di più e fosse sempre
più vicino all’immagine degli imperatori Romani o ai Maharaja Orientali, il mio
progetto quindi consisteva nel creare per lui un vero e proprio harem pieno di
puttane pronte a soddisfarlo e a farlo godere come un maiale, eravamo già tre
puttane e due potenziali schiavi, il mio Marcello e Andrea il fidanzato cuckold
di Federica, pensai quindi di cercare su internet altri annunci di coppie con
lui cuckold o annunci di schiave, ragazze masochiste a cui sarebbe piaciuto
essere frustate ed essere usate in ogni modo, così iniziai la mia ricerca e
chiesi anche a Stefania e a Federica di fare lo stesso, passati due giorni io
trovai una schiava di 22 anni, Claudia, di Afragola e Federica invece trovò una
coppietta di Torre del Greco con la lei, Giada, di 24 anni e il cuckold,
Alessandro, di 31, Fede mi disse che Giada era Cubana, che aveva conosciuto il
fidanzato a Cuba e che poi per Amore si era trasferita in Italia, mi mandò le
foto di lei e devo dire che era stupenda, davvero un bel bocconcino, anche la
schiava che avevo trovato io era molto bella, purtroppo eravamo già a metà
settimana, quindi non c’era il tempo per conoscerle e invitarle a partecipare
con noi al weekend di fuoco che ci aspettava, ma demmo un appuntamento alla
coppietta e alla schiava per l’inizio della settimana successiva.
Per
creare l’harem che avevo in mente sarebbero serviti dei soldi, così per prima
cosa li chiesi a Marcello, quando glieli chiesi lui mi rispose che con grande
fatica, negli anni aveva messo circa 15.000 euro da parte, gli ordinai di
prenderli, chiudere il conto e darmeli, io avevo da parte altri 5.000 euro e
chiesi i soldi anche a Stefania e a Federica che insieme potevano darmi altri
10.000 euro, per un totale di 30.000 euro.
2 commenti:
Nice....
grafinmanoris@gmail.com
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