giovedì 18 luglio 2013

Il resto dell'avventura "meglio tardi che mai"

Io e Stefania prendiamo il sole a poppa con il secondo costume
di ricambio
Dopo circa un’ora e mezza Massimo tornò alla barca, aveva preso quattro polipi, due più grandi e due più piccoli, tre orate abbastanza grandi e i ricci per fare la pasta, ci chiamò e ci ordinò di cucinare, noi ci mettemmo subito all’opera mentre Massimo prendeva il sole, preparammo gli spaghetti con i ricci, un’insalata di polipo e le orate al forno, aparecchiammo nella verandina a poppa, ovvero nella parte dietro della barca, vino bianco mosso ghiacciato e cominciammo a mangiare, Massimo beveva un bicchiere dopo l’altro e mangiava con ingordigia, finito di mangiare Massimo prese il caffè e io e Stefy sparecchiammo, poi raggiungemmo Massimo sopra in cima alla tuga, ovvero, diciamo sulla terrazzina della barca,  dove Massimo aveva aperto il parasole, in pratica una tenda che faceva ombra su tutta la terrazzina, lì c’era un grande letto dove Massimo di era comodamente sdraiato, nudo e sorseggiava un cocktail ghiacciato, io e Stefy eravamo già nude e Massimo ci ordinò di farlo rilassare succhiandogli il cazzo, così ci sdraiammo accanto a lui, una alla sua destra e una alla sua sinistra e iniziammo a succhiare il suo splendido cazzo, inizialmente se lo fece succhiare tranquillamente continuando a sorseggiare il suo cocktail, poi riprese a usare le nostre bocche come meglio credeva, scopandole come fossero delle vagine, mentre eravamo intente a soddisfare le voglie perverse di Massimo squillo il mio cellulare ma io avevo tutto il cazzo di Massimo piantato in gola, così rispose Stefania, mise il vivavoce e sentii Marcello dire: “ciao Stefy, mi passi Sabrina?”, Stefania gli rispose: “no Marcello, in questo momento non posso passartela è molto occupata”, Marcello allora chiese a Stefy: “occupata?, cioè?, che stà facendo?, stà scopando?” e lei sorridendo: “no veramente proprio ora, in questo momento Sabrina ha la bocca occupata e non può parlare” e Marcello quasi piangendo: “stà succhiando?” e Stefy sempre sorridendo: “si, stà succhiando il cazzo di Massimo, lo ha tutto piantato in gola in questo momento” Massimo intanto sorrideva anche lui soddisfatto e godeva come un pazzo, grugniva come un maiale mentre mi scopava la bocca, in quel momento mi sentii proprio una schifosa, una puttana, Marcello rimase in silenzio, così per pena decisi di passare il cazzo a Stefania e prendere il telefonino togliendo il vivavoce, ma Massimo mi ordinò di riattivarlo immediatamente dicendomi: “che cazzo fai, riattivalo subito puttana”, così lo riattivai immediatamente per non contrariare Massimo e risposi a Marcello: “ciao, che c’è?, come mai hai chiamato?” lui mi rispose: “volevo sentirti Amore, volevo sapere che fai, se ti stai divertendo e quando torni” io guardai Massimo che aveva un ghigno di compiacimento, di appagamento sul volto, mi eccitò molto, anzi direi moltissimo vedere Massimo con quel ghigno godere mentre Stefania gli succhiava il cazzo in quel momento pensai che Massimo era un vero maschio e Marcello invece era un verme e come tale doveva essere trattato, quindi gli risposi malamente dicendogli: “e tu mi chiami per questo?, non potevi aspettare che ti chiamassi io?”, Marcello sommessamente mi rispose: “scusa Amore, perdonami, non volevo disturbarti”, io gli risposi sempre come fossi scocciata: “vabbè, tanto ormai, comunque mi stavo divertendo tantissimo e non so quando torno ok?, adesso devo chiudere”, lui da perfetto cuckold mi chiese: “Amore posso chiederti solo una cosa e poi chiudiamo?” gli dissi: “ok ma sbrigati” e Marcello mi chiese: “prima che telefonassi che stavi facendo esattamente?” io gli risposi: “stavo succhiando il cazzo di Massimo” e lui: “gli succhiavi il cazzo?, ma dove siete, come siete messi?” io allora gli descrissi velocemente le scena, gli dissi: “siamo su un letto della verandina dello yacht, Massimo è comodamente sdraiato con un sacco di cuscini dietro la testa e dietro la schiena, con un cocktail ghiacciato in mano è tutto nudo e con il cazzo durissimo, io e Stefy siamo sdraiate una a sinistra e una a destra di Massimo e insieme gli succhiamo il cazzo, ci dividiamo la sua cappella fantastica e ce la gustiamo tutta, ora devo chiudere, per parlare con te Stefy stà succhiando il cazzo da sola, poi ti chiamo io, ciao” e chiusi il telefono.
Io lato B
Dopo aver chiuso il telefono in faccia a Marcello eccitatissima ripresi a succhiare il cazzo di Massimo insieme a Stefy, poi Massimo volle fare di nuovo sesso, cominciammo alle tre e mezza e finimmo alle cinque e mezza, due ore di puro sesso, sesso osceno e violento, sempre ovviamente trattate da schiave, da puttane, in certi momenti mi sentivo proprio una bambola gonfiabile, nulla di più, un oggetto del piacere e basta, per finire in bellezza la scopata Massimo volle che io e Stefania ci mettessimo inginocchio davanti a lui e ci baciassimo con la lingua con le bocche proprio davanti alla sua cappella, ci disse che lui sarebbe venuto sulle nostre lingue e noi avremmo dovuto continuare a baciarci mentre lui veniva, noi obbedimmo e Massimo si masturbò mentre noi ci baciavamo, grugniva, ansimava sempre più velocemente fino a che iniziò a schizzare sulle nostre lingue il suo seme denso e caldo, lo sperma usciva copioso dalla sua cappella gonfissima e lucidissima, sembrava non finire mai, era buonissimo e io e Stefy lo leccavamo cercando di non perderne nemmeno una goccia, era il nostro premio dopo tante fatiche, quel liquido fantastico, prezioso, la goduria di un maschio come Massimo che si trasforma in materia reale e tangibile.
Una immagine per fare contenti tutti quelli che volevano
vedermi in azione e volevano vedere qualche immagine hard
Dopo quella seconda, fantastica, scopata della giornata Massimo ci ordinò di andarci a preparare e di vestirci da puttane indossando i vestiti che avremmo trovato negli armadi della barca, Massimo intanto disormeggiò e si diresse verso il porto di Procida, io e Stefy ci vestimmo nella stessa maniera, mettemmo due mini, mini gonne e una camicetta bianca aperta e annodata davanti, scarpe con tacco dodici da mettere rigorosamente solo quando avremmo messo piede a terra e Massimo ci diede due collari ordinandoci di metterli, in circa venti minuti arrivammo al porto, ormeggiammo e scendemmo dalla barca, prendemmo un taxi e andammo al ristorante Caracale, dall’altro lato dell’isola, buonissimo, appena entrammo nel ristorante tutti si girarono a guardarci e alcune mogli richiamarono i mariti, cominciammo a bere un aperitivo mentre aspettavamo gli antipasti,
Splendido tramonto dalla barca di Massimo...
quando arrivarono Massimo volle che lo imboccassimo e noi da brave schiavette obbedimmo, tutti gli uomini guardavano con invidia e le mogli infastidite, ma noi ce ne fregammo e continuammo a imboccare il nostro Padrone, ad un tratto Massimo mi ordinò di andare in bagno e aspettarlo li, io mi alzai e andai in bagno, aspettai cinque minuti e Massimo arrivò, ci chiudemmo nel bagno dei maschi e Massimo mi ordinò di succhiargli il cazzo, io succhiai per una decina di minuti, poi mi prese per i capelli, mi fece alzare, mi girò con violenza, mi alzò la gonna e mi scopò con forza appoggiata al muro e tenendomi per la nuca, dopo dieci minuti uscì il cazzo dal mio corpo e mi fece inginocchiare nuovamente, mi venne in faccia e in bocca, mi fece pulire il suo cazzo e si riabbottonò i pantaloni, io stavo per prendere la carta igienica per pulirmi e lui mi disse: “guai a te puttana, devi uscire così dal bagno e quando arrivi al tavolo baci Stefy con la lingua e gli passi il mio sperma e sporchi anche il suo visino, intesi?” io gli risposi che avevo capito e uscii dal bagno tutta sporca di sperma, mi sedetti al tavolo e mi avvicinai a Stefania facendole capire che volevo baciarla, lei si avvicinò e ci baciammo, le passai lo sperma che avevo in bocca e sporcai anche lei con lo sperma di Massimo proprio come voleva lui, quando il cameriere si avvicinò per prendere le ordinazioni vide chiaramente che eravamo entrambe sporche di sperma e si eccitò un casino, vidi che tra i pantaloni gli si gonfiava qualche cosa e mentre scriveva sul taccuino non riusciva a smettere di guardarci e sorrideva sotto i baffi, si capiva perfettamente dalla sua espressione che stava pensando: “che puttane queste due, mamma mia che troie”, comunque ordinammo, cenammo e poi sempre con un taxi tornammo alla barca verso le 23.00, Massimo era brillo, molto brillo, si spogliò completamente e scese giù in camera da letto, io e Stefania rimanemmo cinque minuti sedute fuori nella veranda a fumare una sigaretta e a rilassarci e Stefy mi disse che sicuramente Massimo ci stava aspettando in camera da letto e che mi sarei dovuta aspettare più violenza del solito visto che era così brillo, mi chiese se ero pronta e io le risposi di si, poi mi chiese cosa avrei fatto se Massimo fosse stato più violento del solito, mi chiese in pratica se sarei stata disposta a continuare quel rapporto o se avrei smesso di frequentare sia lei che Massimo, io le risposi che non avevo idea, nel senso che per me quella era la prima volta che mi trovavo in una situazione del genere, era la prima volta che facevo sesso con un altro che non fosse il mio fidanzato e alla fine mi era piaciuto tantissimo, era la prima volta che dividevo un uomo con un’altra donna e anche quello mi era piaciuto da morire ed era la prima volta che venivo trattata da puttana e da schiava da un uomo e anche quello mi era piaciuto moltissimo facendomi, provai sensazioni per me completamente nuove e mi sentii per la prima volta veramente femmina, quindi continuai dicendo a Stefania che in definitiva non avevo idea se anche questa volta la situazione mi sarebbe piaciuta cosi cerebralmente come tutte le altre che avevo vissuto fino a quel momento e l’unica cosa da fare per saperlo era provare, Stefania sorrise e mi disse: “ok allora spogliamoci e scendiamo”, ci togliemmo gli straccetti che avevamo in dosso e scendemmo in camera da letto, Massimo aveva un bicchiere di grappa in mano e nell’altra teneva stretta una cintura dei pantaloni in cuoio, capii subito che ci avrebbe prese a cinghiate ma non so perché non ebbi paura, Massimo mangiandosi qualche parola disse: “puttane, dove siete state?, io qui nudo con il cazzo duro che aspetto e voi perdete tempo e non mi raggiungete subito?”, Stefania gli rispose: “perdono Padrone ma eravamo fuori a fumare una sigaretta” lui subito ribatté con aggressività: “perdono un cazzo, schifosa, bastarda che non sei altro” e le diede subito un colpo di cinghia che la prese in parte sulla schiena in parte sul fianco e in parte sulla pancia, lei si piegò dal dolore e lui cominciò a darle colpi fortissimi sulla schiena e sui glutei mentre la insultava dicendole le peggio cose tipo, schifosa, schiava, bastarda, puttana, animale, ecc, e continuò a colpirla fino a che lei si accovaccio in un angolino della camera con le lacrime agli occhi, a quel punto si girò verso di me e mi disse sempre con aria minacciosa: “eee e tu non mi dici niente schifosa? eee, state fuori a fumare e io qui aspetto voi come un coglione?”, colpì subito anche me con la cintura, prima un solo colpo sulla pancia per farmi piegare come aveva fatto prima con Stefania e poi una volta piegata in avanti mi diede una veloce scarica di altri dieci colpi molto forti sulla schiena, anche io mi accasciai a terra accanto a Stefania e la abbracciai e lui continuò a colpirci mentre eravamo a terra dandoci un’altra decina di colpi e poi si fermò, io lo guardai, lui era lì, soddisfatto e in piedi davanti a noi, tutto nudo, con il cazzo durissimo e la cinghia in mano, in quel momento capii che quella situazione in fondo mi piaceva, capii di avere un’indole sottomessa e anche masochista, stranamente infatti mi piaceva tutto, mi piaceva essere presa con violenza ed usata, mi piaceva essere insultata, umiliata, mi piaceva essere picchiata e maltrattata da Massimo, tutto ciò che lui faceva a me andava bene e non ci trovavo nulla di strano, anzi per me in quel momento era normale, era giusto che lui, Padrone, facesse con noi, le sue schiave, tutto ciò che voleva e che gli passava per la testa, era tutto molto eccitante e molto cerebrale.
Io con un cocktail e i piedi a mollo nell'idromassaggio della barca
A quel punto Massimo ordinò a me e a Stefania di succhiargli il cazzo, lui si mise seduto su una poltrona che era messa davanti al letto e noi a quattro zampe ci avvicinammo, inginocchiate davanti a lui, ancora doloranti per i colpi ricevuti, iniziammo a leccare e succhiare la sua cappella dividendocela e passandocela da una bocca all’altra, lui intanto godeva per il servizietto che gli stavamo facendo con le nostre bocche e di tanto in tanto sferrava qualche colpo sulle nostre schiene con la cinghia, mentre succhiavamo e leccavamo il suo cazzo e le sue palle Massimo ci prese entrambe per il collo e ci disse: “adesso vi faccio vedere una cosa” poi ci ordinò di leccargli i piedi, in pratica volle che leccassimo un piede ciascuna, noi obbedimmo e mentre io succhiavo un alluce e Stefania succhiava l’altro Massimo disse: “vi pare giusto?, eee?” noi non capivamo a cosa si stesse riferendo ma poi lui continuò dicendo: “vi pare giusto che voi mi state leccando i piedi e non ci sia nessuna che mi lecca e mi succhia il cazzo?, eee? Vi pare giusto?” noi insieme continuando a leccargli i piedi rispondemmo: “no Padrone, non è giusto Padrone” lui allora ci ordinò di alzarci da quella posizione supina rimanendo però in ginocchio davanti a lui e di prestargli attenzione, poi disse: “è per questo che voglio che mi troviate altre puttane come voi, altre schiave schifose, altrimenti la prossima settimana è meglio che non vi fate vedere, chiaro?”, noi rispondemmo: “si Padrone, chiaro Padrone”, dopo la sua richiesta riprendemmo a succhiare e leccare il suo cazzo e poi ancora sesso fino alle 02.30.
L’indomani mattina io e Stefania preparammo la colazione a Massimo e poi lo svegliammo, appena svegliato si mise seduto a fare colazione e volle che intanto noi succhiassimo il suo cazzo, fini di fare colazione e subito iniziò a scoparci in tutti i modi e in tutte le posizioni facendo sempre con i nostri corpi tutto ciò che gli passava per la testa, facemmo sesso due volte prima di pranzo, poi verso le 12.10 dei pescatori si avvicinarono alla barca e portarono del pesce, Massimo li pagò e io e Stefania iniziammo subito a preparare da mangiare.
Pranzammo sulla barca, ostriche fresche con limone come antipasto, tagliolini all’astice come primo, mi impressionai molto nel preparare i tagliolini all’astice, perche gli astici erano ancora vivi e io e Stefy dovemmo aprirli in due per pulirli ed ucciderli e pur avendoli aperti a metà quando li mettemmo nella pentola con l’acqua bollente ancora si muovevano come fossero vivi, poi preparammo le spigole all’acqua pazza per secondo con gamberoni freschi in un sughetto di arancia, vino bianco ghiacciato a fiumi, caffè e ammazza caffè.
Finito il pranzo nuovamente sopra sul terrazzino della barca a fare sesso per un paio d’ore, poi sole e ancora sesso, la sera salpammo da Procida e tornammo a Napoli.
Quello per me fu davvero un weekend fantastico, il più bel weekend della mia vita fino a quel momento, un weekend nel quale capii molte cose riguardo a me stessa, riguardo a Marcello e riguardo al nostro rapporto e al nuovo rapporto con Massimo, tante cose che prima tenevo tutte dentro di me, nascoste nel mio subconscio e che non riuscivo a tirare fuori forse per paura o forse perché nemmeno io mi rendevo conto di ciò che veramente volevo, di ciò che ero realmente, tante sensazioni, tante emozioni che non sapevo nemmeno che esistessero e che adesso ero veramente felice di avere scoperto, come si dice “meglio tardi che mai…”