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Io e Stefania prendiamo il sole a poppa con il secondo costume
di ricambio |
Dopo circa un’ora e mezza
Massimo tornò alla barca, aveva preso quattro polipi, due più grandi e due più
piccoli, tre orate abbastanza grandi e i ricci per fare la pasta, ci chiamò e
ci ordinò di cucinare, noi ci mettemmo subito all’opera mentre Massimo prendeva
il sole, preparammo gli spaghetti con i ricci, un’insalata di polipo e le orate
al forno, aparecchiammo nella verandina a poppa, ovvero nella parte dietro
della barca, vino bianco mosso ghiacciato e cominciammo a mangiare, Massimo
beveva un bicchiere dopo l’altro e mangiava con ingordigia, finito di mangiare Massimo
prese il caffè e io e Stefy sparecchiammo, poi raggiungemmo Massimo sopra in
cima alla tuga, ovvero, diciamo sulla terrazzina della barca, dove Massimo aveva aperto il parasole, in
pratica una tenda che faceva ombra su tutta la terrazzina, lì c’era un grande
letto dove Massimo di era comodamente sdraiato, nudo e sorseggiava un cocktail
ghiacciato, io e Stefy eravamo già nude e Massimo ci ordinò di farlo rilassare
succhiandogli il cazzo, così ci sdraiammo accanto a lui, una alla sua destra e
una alla sua sinistra e iniziammo a succhiare il suo splendido cazzo,
inizialmente se lo fece succhiare tranquillamente continuando a sorseggiare il
suo cocktail, poi riprese a usare le nostre bocche come meglio credeva,
scopandole come fossero delle vagine, mentre eravamo intente a soddisfare le
voglie perverse di Massimo squillo il mio cellulare ma io avevo tutto il cazzo
di Massimo piantato in gola, così rispose Stefania, mise il vivavoce e sentii
Marcello dire: “ciao Stefy, mi passi Sabrina?”, Stefania gli rispose: “no
Marcello, in questo momento non posso passartela è molto occupata”, Marcello
allora chiese a Stefy: “occupata?, cioè?, che stà facendo?, stà scopando?” e
lei sorridendo: “no veramente proprio ora, in questo momento Sabrina ha la
bocca occupata e non può parlare” e Marcello quasi piangendo: “stà succhiando?”
e Stefy sempre sorridendo: “si, stà succhiando il cazzo di Massimo, lo ha tutto
piantato in gola in questo momento” Massimo intanto sorrideva anche lui soddisfatto
e godeva come un pazzo, grugniva come un maiale mentre mi scopava la bocca, in
quel momento mi sentii proprio una schifosa, una puttana, Marcello rimase in
silenzio, così per pena decisi di passare il cazzo a Stefania e prendere il
telefonino togliendo il vivavoce, ma Massimo mi ordinò di riattivarlo
immediatamente dicendomi: “che cazzo fai, riattivalo subito puttana”, così lo
riattivai immediatamente per non contrariare Massimo e risposi a Marcello:
“ciao, che c’è?, come mai hai chiamato?” lui mi rispose: “volevo sentirti
Amore, volevo sapere che fai, se ti stai divertendo e quando torni” io guardai
Massimo che aveva un ghigno di compiacimento, di appagamento sul volto, mi
eccitò molto, anzi direi moltissimo vedere Massimo con quel ghigno godere
mentre Stefania gli succhiava il cazzo in quel momento pensai che Massimo era
un vero maschio e Marcello invece era un verme e come tale doveva essere
trattato, quindi gli risposi malamente dicendogli: “e tu mi chiami per questo?,
non potevi aspettare che ti chiamassi io?”, Marcello sommessamente mi rispose:
“scusa Amore, perdonami, non volevo disturbarti”, io gli risposi sempre come
fossi scocciata: “vabbè, tanto ormai, comunque mi stavo divertendo tantissimo e
non so quando torno ok?, adesso devo chiudere”, lui da perfetto cuckold mi
chiese: “Amore posso chiederti solo una cosa e poi chiudiamo?” gli dissi: “ok
ma sbrigati” e Marcello mi chiese: “prima che telefonassi che stavi facendo
esattamente?” io gli risposi: “stavo succhiando il cazzo di Massimo” e lui:
“gli succhiavi il cazzo?, ma dove siete, come siete messi?” io allora gli
descrissi velocemente le scena, gli dissi: “siamo su un letto della verandina
dello yacht, Massimo è comodamente sdraiato con un sacco di cuscini dietro la
testa e dietro la schiena, con un cocktail ghiacciato in mano è tutto nudo e
con il cazzo durissimo, io e Stefy siamo sdraiate una a sinistra e una a destra
di Massimo e insieme gli succhiamo il cazzo, ci dividiamo la sua cappella
fantastica e ce la gustiamo tutta, ora devo chiudere, per parlare con te Stefy
stà succhiando il cazzo da sola, poi ti chiamo io, ciao” e chiusi il telefono.
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Io lato B |
Dopo
aver chiuso il telefono in faccia a Marcello eccitatissima ripresi a succhiare
il cazzo di Massimo insieme a Stefy, poi Massimo volle fare di nuovo sesso,
cominciammo alle tre e mezza e finimmo alle cinque e mezza, due ore di puro
sesso, sesso osceno e violento, sempre ovviamente trattate da schiave, da
puttane, in certi momenti mi sentivo proprio una bambola gonfiabile, nulla di
più, un oggetto del piacere e basta, per finire in bellezza la scopata Massimo
volle che io e Stefania ci mettessimo inginocchio davanti a lui e ci baciassimo
con la lingua con le bocche proprio davanti alla sua cappella, ci disse che lui
sarebbe venuto sulle nostre lingue e noi avremmo dovuto continuare a baciarci
mentre lui veniva, noi obbedimmo e Massimo si masturbò mentre noi ci baciavamo,
grugniva, ansimava sempre più velocemente fino a che iniziò a schizzare sulle
nostre lingue il suo seme denso e caldo, lo sperma usciva copioso dalla sua
cappella gonfissima e lucidissima, sembrava non finire mai, era buonissimo e io
e Stefy lo leccavamo cercando di non perderne nemmeno una goccia, era il nostro
premio dopo tante fatiche, quel liquido fantastico, prezioso, la goduria di un
maschio come Massimo che si trasforma in materia reale e tangibile.
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Una immagine per fare contenti tutti quelli che volevano
vedermi in azione e volevano vedere qualche immagine hard |
Dopo
quella seconda, fantastica, scopata della giornata Massimo ci ordinò di andarci
a preparare e di vestirci da puttane indossando i vestiti che avremmo trovato
negli armadi della barca, Massimo intanto disormeggiò e si diresse verso il
porto di Procida, io e Stefy ci vestimmo nella stessa maniera, mettemmo due
mini, mini gonne e una camicetta bianca aperta e annodata davanti, scarpe con
tacco dodici da mettere rigorosamente solo quando avremmo messo piede a terra e
Massimo ci diede due collari ordinandoci di metterli, in circa venti minuti
arrivammo al porto, ormeggiammo e scendemmo dalla barca, prendemmo un taxi e
andammo al ristorante Caracale, dall’altro lato dell’isola, buonissimo, appena
entrammo nel ristorante tutti si girarono a guardarci e alcune mogli
richiamarono i mariti, cominciammo a bere un aperitivo mentre aspettavamo gli
antipasti,
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Splendido tramonto dalla barca di Massimo... |
quando arrivarono Massimo volle che lo imboccassimo e noi da brave
schiavette obbedimmo, tutti gli uomini guardavano con invidia e le mogli
infastidite, ma noi ce ne fregammo e continuammo a imboccare il nostro Padrone,
ad un tratto Massimo mi ordinò di andare in bagno e aspettarlo li, io mi alzai
e andai in bagno, aspettai cinque minuti e Massimo arrivò, ci chiudemmo nel
bagno dei maschi e Massimo mi ordinò di succhiargli il cazzo, io succhiai per
una decina di minuti, poi mi prese per i capelli, mi fece alzare, mi girò con
violenza, mi alzò la gonna e mi scopò con forza appoggiata al muro e tenendomi
per la nuca, dopo dieci minuti uscì il cazzo dal mio corpo e mi fece
inginocchiare nuovamente, mi venne in faccia e in bocca, mi fece pulire il suo
cazzo e si riabbottonò i pantaloni, io stavo per prendere la carta igienica per
pulirmi e lui mi disse: “guai a te puttana, devi uscire così dal bagno e quando
arrivi al tavolo baci Stefy con la lingua e gli passi il mio sperma e sporchi
anche il suo visino, intesi?” io gli risposi che avevo capito e uscii dal bagno
tutta sporca di sperma, mi sedetti al tavolo e mi avvicinai a Stefania
facendole capire che volevo baciarla, lei si avvicinò e ci baciammo, le passai
lo sperma che avevo in bocca e sporcai anche lei con lo sperma di Massimo
proprio come voleva lui, quando il cameriere si avvicinò per prendere le
ordinazioni vide chiaramente che eravamo entrambe sporche di sperma e si eccitò
un casino, vidi che tra i pantaloni gli si gonfiava qualche cosa e mentre
scriveva sul taccuino non riusciva a smettere di guardarci e sorrideva sotto i
baffi, si capiva perfettamente dalla sua espressione che stava pensando: “che
puttane queste due, mamma mia che troie”, comunque ordinammo, cenammo e poi
sempre con un taxi tornammo alla barca verso le 23.00, Massimo era brillo,
molto brillo, si spogliò completamente e scese giù in camera da letto, io e
Stefania rimanemmo cinque minuti sedute fuori nella veranda a fumare una
sigaretta e a rilassarci e Stefy mi disse che sicuramente Massimo ci stava
aspettando in camera da letto e che mi sarei dovuta aspettare più violenza del
solito visto che era così brillo, mi chiese se ero pronta e io le risposi di
si, poi mi chiese cosa avrei fatto se Massimo fosse stato più violento del
solito, mi chiese in pratica se sarei stata disposta a continuare quel rapporto
o se avrei smesso di frequentare sia lei che Massimo, io le risposi che non
avevo idea, nel senso che per me quella era la prima volta che mi trovavo in
una situazione del genere, era la prima volta che facevo sesso con un altro che
non fosse il mio fidanzato e alla fine mi era piaciuto tantissimo, era la prima
volta che dividevo un uomo con un’altra donna e anche quello mi era piaciuto da
morire ed era la prima volta che venivo trattata da puttana e da schiava da un
uomo e anche quello mi era piaciuto moltissimo facendomi, provai sensazioni per
me completamente nuove e mi sentii per la prima volta veramente femmina, quindi
continuai dicendo a Stefania che in definitiva non avevo idea se anche questa
volta la situazione mi sarebbe piaciuta cosi cerebralmente come tutte le altre
che avevo vissuto fino a quel momento e l’unica cosa da fare per saperlo era
provare, Stefania sorrise e mi disse: “ok allora spogliamoci e scendiamo”, ci
togliemmo gli straccetti che avevamo in dosso e scendemmo in camera da letto,
Massimo aveva un bicchiere di grappa in mano e nell’altra teneva stretta una
cintura dei pantaloni in cuoio, capii subito che ci avrebbe prese a cinghiate
ma non so perché non ebbi paura, Massimo mangiandosi qualche parola disse:
“puttane, dove siete state?, io qui nudo con il cazzo duro che aspetto e voi
perdete tempo e non mi raggiungete subito?”, Stefania gli rispose: “perdono
Padrone ma eravamo fuori a fumare una sigaretta” lui subito ribatté con
aggressività: “perdono un cazzo, schifosa, bastarda che non sei altro” e le
diede subito un colpo di cinghia che la prese in parte sulla schiena in parte
sul fianco e in parte sulla pancia, lei si piegò dal dolore e lui cominciò a
darle colpi fortissimi sulla schiena e sui glutei mentre la insultava dicendole
le peggio cose tipo, schifosa, schiava, bastarda, puttana, animale, ecc, e
continuò a colpirla fino a che lei si accovaccio in un angolino della camera
con le lacrime agli occhi, a quel punto si girò verso di me e mi disse sempre
con aria minacciosa: “eee e tu non mi dici niente schifosa? eee, state fuori a
fumare e io qui aspetto voi come un coglione?”, colpì subito anche me con la
cintura, prima un solo colpo sulla pancia per farmi piegare come aveva fatto
prima con Stefania e poi una volta piegata in avanti mi diede una veloce
scarica di altri dieci colpi molto forti sulla schiena, anche io mi accasciai a
terra accanto a Stefania e la abbracciai e lui continuò a colpirci mentre
eravamo a terra dandoci un’altra decina di colpi e poi si fermò, io lo guardai,
lui era lì, soddisfatto e in piedi davanti a noi, tutto nudo, con il cazzo
durissimo e la cinghia in mano, in quel momento capii che quella situazione in
fondo mi piaceva, capii di avere un’indole sottomessa e anche masochista,
stranamente infatti mi piaceva tutto, mi piaceva essere presa con violenza ed
usata, mi piaceva essere insultata, umiliata, mi piaceva essere picchiata e
maltrattata da Massimo, tutto ciò che lui faceva a me andava bene e non ci
trovavo nulla di strano, anzi per me in quel momento era normale, era giusto
che lui, Padrone, facesse con noi, le sue schiave, tutto ciò che voleva e che
gli passava per la testa, era tutto molto eccitante e molto cerebrale.
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Io con un cocktail e i piedi a mollo nell'idromassaggio della barca |
A
quel punto Massimo ordinò a me e a Stefania di succhiargli il cazzo, lui si
mise seduto su una poltrona che era messa davanti al letto e noi a quattro
zampe ci avvicinammo, inginocchiate davanti a lui, ancora doloranti per i colpi
ricevuti, iniziammo a leccare e succhiare la sua cappella dividendocela e
passandocela da una bocca all’altra, lui intanto godeva per il servizietto che
gli stavamo facendo con le nostre bocche e di tanto in tanto sferrava qualche
colpo sulle nostre schiene con la cinghia, mentre succhiavamo e leccavamo il
suo cazzo e le sue palle Massimo ci prese entrambe per il collo e ci disse:
“adesso vi faccio vedere una cosa” poi ci ordinò di leccargli i piedi, in
pratica volle che leccassimo un piede ciascuna, noi obbedimmo e mentre io
succhiavo un alluce e Stefania succhiava l’altro Massimo disse: “vi pare
giusto?, eee?” noi non capivamo a cosa si stesse riferendo ma poi lui continuò
dicendo: “vi pare giusto che voi mi state leccando i piedi e non ci sia nessuna
che mi lecca e mi succhia il cazzo?, eee? Vi pare giusto?” noi insieme continuando
a leccargli i piedi rispondemmo: “no Padrone, non è giusto Padrone” lui allora
ci ordinò di alzarci da quella posizione supina rimanendo però in ginocchio
davanti a lui e di prestargli attenzione, poi disse: “è per questo che voglio
che mi troviate altre puttane come voi, altre schiave schifose, altrimenti la
prossima settimana è meglio che non vi fate vedere, chiaro?”, noi rispondemmo:
“si Padrone, chiaro Padrone”, dopo la sua richiesta riprendemmo a succhiare e
leccare il suo cazzo e poi ancora sesso fino alle 02.30.
L’indomani
mattina io e Stefania preparammo la colazione a Massimo e poi lo svegliammo,
appena svegliato si mise seduto a fare colazione e volle che intanto noi succhiassimo
il suo cazzo, fini di fare colazione e subito iniziò a scoparci in tutti i modi
e in tutte le posizioni facendo sempre con i nostri corpi tutto ciò che gli
passava per la testa, facemmo sesso due volte prima di pranzo, poi verso le
12.10 dei pescatori si avvicinarono alla barca e portarono del pesce, Massimo
li pagò e io e Stefania iniziammo subito a preparare da mangiare.
Pranzammo
sulla barca, ostriche fresche con limone come antipasto, tagliolini all’astice
come primo, mi impressionai molto nel preparare i tagliolini all’astice, perche
gli astici erano ancora vivi e io e Stefy dovemmo aprirli in due per pulirli ed
ucciderli e pur avendoli aperti a metà quando li mettemmo nella pentola con l’acqua
bollente ancora si muovevano come fossero vivi, poi preparammo le spigole all’acqua
pazza per secondo con gamberoni freschi in un sughetto di arancia, vino bianco ghiacciato
a fiumi, caffè e ammazza caffè.
Finito
il pranzo nuovamente sopra sul terrazzino della barca a fare sesso per un paio
d’ore, poi sole e ancora sesso, la sera salpammo da Procida e tornammo a
Napoli.
Quello per me fu davvero
un weekend fantastico, il più bel weekend della mia vita fino a quel momento,
un weekend nel quale capii molte cose riguardo a me stessa, riguardo a Marcello
e riguardo al nostro rapporto e al nuovo rapporto con Massimo, tante cose che
prima tenevo tutte dentro di me, nascoste nel mio subconscio e che non riuscivo
a tirare fuori forse per paura o forse perché nemmeno io mi rendevo conto di
ciò che veramente volevo, di ciò che ero realmente, tante sensazioni, tante
emozioni che non sapevo nemmeno che esistessero e che adesso ero veramente
felice di avere scoperto, come si dice “meglio tardi che mai…”
1 commento:
è tutto falso
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