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Le mie labbra... |
Tutto cominciò in sordina…piano, piano, così piano che quasi non mi accorsi di nulla, Io e Marcello convivevamo da circa 1 anno, io avevo 25 anni e lui 31, e tutto andava benissimo da ogni punto di vista.
Sia io che lui eravamo felici, tranquilli, finalmente avevamo raggiunto la tanto agognata indipendenza, ci Amavamo da morire e a letto “diciamo” che tutto andava bene.
“Apro parentesi” il “diciamo” è riferito al fatto che Marcello non è mai stato un toro, o come si dice di solito, uno stallone a letto, la durata massima di un rapporto è da sempre stata tra i 5 e i 10 minuti preliminari inclusi, in oltre le sue “dimensioni” sono abbastanza modeste, circa 14 cm durante lo stato di massima eccitazione e anche lo spessore del pene non è incredibile ma essendo stato il “primo” non avevo alcun termine di paragone e quindi mi andavano benissimo sia i tempi che le dimensioni, “chiudo parentesi”.
Comunque, dicevo tutto andava benissimo, Io lavoravo come commessa nel negozio di scarpe dove lavoro tuttora e Marcello lavorava come cameriere in una pizzeria abbastanza conosciuta di Napoli e di tanto in tanto faceva qualche extra durante il giorno in un bar, la nostra vita scorreva tranquilla, normale, fino a quando, una sera, prima di cominciare a fare l’Amore, durante il petting, Marcello cominciò a farmi complimenti a lusingarmi dicendomi: "Amore quanto sei bella" poi ancora: "mamma mia Amore sei davvero un incanto", la cosa mi insospettì non poco, visto che, sentire un complimento da un fidanzato con cui stai già da 5 anni per quello che so e per quello che mi è stato insegnato dalla Mamma è un avvenimento assai raro, continuò poi con strane battutine, domande, insinuazioni, che altro non erano che un dico non dico, mi chiedeva cose del tipo: “ Amore, quando cammini per strada e un maschio ti guarda ti fa piacere?”, oppure: “ti piacerebbe un maschio superdotato?”, o ancora: “ti piacerebbe un maschio muscoloso?”, poi molto eccitato mi chiese: “immagina che al posto mio ci sia un altro, uno che ti piace da morire, come glielo succhieresti?, daiii, fammi vedere”, io assecondai le voglie di Marcello, anche perché, per me non era altro che un gioco di fantasia, di immaginazione, che non vi nascondo un pochino cominciò ad eccitare anche me, così iniziai a descrivergli quello che avrei fatto, come avrei approcciato questo ipotetico maschio, come lo avrei toccato, come lo avrei succhiato, Marcello sembrava impazzito ed era eccitatissimo, non lo avevo mai visto così eccitato.
Considerandolo un gioco e null’altro sul momento non diedi assolutamente peso alla cosa, facemmo l’Amore e tutto si concluse con qualche bacetto e un po’ di coccole.
Passarono i giorni e notai che tutte le volte che io e Marcello facevamo l’Amore lui mi chiedeva sempre di immaginarmi con un altro e con una insistenza sempre maggiore, in oltre mi accorsi che questa sua fantasia con il passare dei giorni sembrava assuefarlo sempre di più quasi come fosse una droga.
Un giorno decisi di fare un test, cominciammo il petting, baci, carezze, palpate, e quando lui mi chiese per l’ennesima volta di immaginare di essere con un altro maschio gli risposi che non mi andava di immaginare, in quell’istante lo vidi cambiare espressione e improvvisamente fu come se tutta la sua eccitazione fosse svanita insieme all’erezione, lui allora riprese ad insistere e mi pregò di descrivergli cosa avrei fatto se al posto suo in quel momento ci fosse stato un altro io allora dopo essermela tirata un po’ iniziai a dirgli qualcosa e lui riprese ad eccitarsi, in quel momento capii che ormai per eccitarsi aveva bisogno di immaginare me con un altro, aveva bisogno di quella sua fantasia.
Io per un attimo mi spaventai, pensai tra me e me a mille cose, pensai: “cosa stà succedendo?, non lo eccito più?, ha bisogno di pensare ad altre cose mentre fa l’Amore con me?”, arrivai addirittura a pensare, che lui immaginasse un’altra piuttosto che ad un maschio che faceva sesso con me pensai che fosse solo un modo per mascherare qualcosa.
Comunque cercai di lasciar correre sperando che prima o poi Marcello superasse questo suo momento “particolare” e tornasse “normale” come era sempre stato, la situazione invece andò sempre peggiorando, oltre che nei momenti di intimità Marcello iniziò a farmi certe domande anche quando uscivamo per locali, cominciò a chiedermi di vestirmi sempre più scollata e con gonne sempre più corte e quando mi vedeva fissare per qualche secondo qualcuno subito mi chiedeva: “ti piace quel ragazzo?, ci scoperesti?” io tutte le volte gli rispondevo: “smettila scemo” e sorridevo, fingevo di aver capito che la sua fosse solo gelosia, come fosse una provocazione, uno scherzo, poi una sera; appena tornati a casa dopo essere stati al ristorante con amici Marcello mi chiese di sedermi sul letto accanto a lui, disse: “ti devo parlare!”, così mi misi seduta accanto a lui e gli chiesi: “di cosa vuoi parlarmi?” lui mi rispose: “delle mie fantasie!, non ce la faccio più, devo parlartene per forza” e a quel punto mi confessò di essere un cuckold, io non sapevo nemmeno cosa significasse il termine cuckold, lui quindi mi spiegò prima cosa fosse un cuckold e poi mi confessò tutte le sue fantasie cuckold.
Io rimasi allibita, interdetta, non sapevo che dire, cosa rispondere, l’unica cosa che mi uscì di bocca fu: “tu sei scemo, sei pazzo” lui allora insistette e mi chiese se non mi sarebbe piaciuto, se la cosa non eccitava anche me, io risposi ancora che era pazzo ma lui completamente preso continuava a parlarmi cercando di spiegarmi e di farmi capire quanto fosse eccitante per lui quella situazione, quella fantasia, ma si fece troppo insistente tanto che cominciò a darmi davvero fastidio, mi arrabbiai e gli dissi di smettere ma lui era inarrestabile e continuava a pregarmi, implorarmi, supplicarmi, in quel momento arrivò addirittura a farmi schifo tanto che mi alzai, presi la borsa e me ne andai sbattendo la porta.
Mentre ero in macchina ripensai a tutto quello che Marcello mi aveva detto e la mia rabbia montava sempre di più, pensavo che non mi Amasse più, che non mi desiderasse più e che queste sue fantasie, questa sua voglia improvvisa fosse dovuta solo al fatto che si era stancato di me, pensai che voleva che io andassi a letto con un altro uomo solo per poter avere una scusa per poi fare ciò che voleva con altre, mi venne in mente che magari poteva già avere un’altra, pensai anche che magari era solo un modo per potermi lasciare tranquillamente, senza soffrire e senza dover avere poi scrupoli di coscienza, insomma mentre guidavo mi vennero in mente 1000 pensieri orrendi che mi facevano innervosire e mi facevano venire voglia di ucciderlo.
Decisi di andare a casa della mia migliore amica Stefania perché volevo evitare di dare dei pensieri ai miei genitori e soprattutto non mi andava di spiegare a mia madre i pensieri e le voglie del mio fidanzato.
Arrivata a casa di Stefania lei mi accolse a braccia aperte da fantastica amica che è, mi confortò molto e per una mezzoretta smisi di pensare a Marcello, Stefania prese una tazza di the caldo con il miele e un goccio di latte e ne diede una anche a me, qualche biscottino e cominciammo a parlare, le raccontai tutto, le richieste di Marcello, i suoi comportamenti, la sua confessione, le spiegai anche i miei stati d’animo e tutti i pensieri che avevo fatto in macchina durante il tragitto da casa mia a casa sua e aggiunsi che non sapevo proprio cosa fare.
Stefania ascoltò con molta attenzione, poi prese il computer portatile, lo accese e mi fece sedere accanto a lei, aprì Google e scrisse “Cuckold”, leggemmo insieme e finito di leggere Stefania esclamo “e non sei contenta?” ridendo, mi misi a ridere pure io, finimmo il nostro the e andammo a letto.
L’indomani mattina mi svegliai molto sollevata, felice e serena, Stefania mi aveva pure preparato una colazione degna di una regina, facemmo colazione insieme e mentre facevamo colazione Stefania mi disse che avrei tranquillamente potuto continuare a stare da lei finché la situazione non si fosse sistemata, mi disse di stare tranquilla e di non preoccuparmi, di aspettare e vedere come si sarebbe evoluta la situazione, mi consigliò di non saltare subito a conclusioni affrettate pensando che tutto fosse finito, distrutto o orrendo, mi disse anche di pensare in positivo senza crearmi troppi problemi o seghe mentali, decisi di seguire i suoi consigli e finita la colazione sia io che lei andammo a lavoro.
La giornata passò tranquilla, Marcello mi chiamò verso le 10.00 di mattina, ma io gli dissi, con tono infastidito, che stavo lavorando e che non potevo stare al telefono con lui, così iniziò a tempestarmi di messaggini pieni d’Amore che non nascondo mi fecero molto piacere.
Avevo però deciso di farlo soffrire un po’ prima di mostrare qualunque apertura nei suoi confronti, volevo capire bene quali fossero le sue reali intensioni, se era veramente un cuckold o se invece erano giusti i pensieri che erano venuti a me la sera prima, volevo fare chiarezza al 100% prima di ricominciare la storia da dove l’avevamo lasciata.
Mancavano 5 giorni al nostro anniversario e in quei 5 giorni Marcello fece davvero di tutto per dimostrarmi il suo Amore, mandò a casa di Stefania un mazzo di 50 rose rosse con un biglietto fantastico che diceva: “5 anni che stiamo insieme, 5 anni trascorsi in un istante, Amore, passione, pianti, sorrisi, tristezza, felicità, viaggi, avventure, scoperte, coccole, complicità, aiuto, follia, progetti, traguardi, vita. Quante esperienze, quante emozioni, quante cose abbiamo fatto insieme. Sono davvero felice che quella sera del 21Giugno 2005 sei entrata a far parte della mia strana vita, non mi pento di nulla e non ho rimpianti, con te ho vissuto e vivo tuttora un Amore bellissimo, un Amore unico, un Amore senza spazio e senza tempo, un Amore assoluto, che spero duri per sempre, fino alla fine dei miei giorni.”
Mi commossi, era un bigliettino fantastico e decisi che lo avrei fatto aspettare fino al giorno dell’anniversario e poi sarei tornata a casa, lui mi anticipò, mi chiamò al telefono e per la sera dell’anniversario mi chiese di uscire con lui, io accettai e quella sera io e Marcello ci incontrammo in uno dei migliori ristoranti di Napoli, a Posillipo, una terrazza sul mare stupenda, facemmo prima l’aperitivo guardando il tramonto e poi la cena tutta a base di pesce, finita la cena chiesi a Marcello guardandolo negli occhi: “Amore, hai ancora quelle fantasie?” lui mi chiese intimorito se volevo che mi dicesse la verità e io gli risposi con fare affettuoso che ovviamente volevo sapere la verità, cosi lui rispose di si, gli chiesi: “ma mi Ami davvero?” lui mi rispose che mi Amava da morire, così gli chiesi: “ma allora perché vuoi vedermi a letto con un altro?, non sei geloso?” la sua risposta fu per me come vivere un déjà vu le sue parole rispecchiavano tutto ciò che avevo letto qualche giorno prima con Stefania su Google riguardo al fenomeno dei cuckold, iniziò dicendomi che si sentiva in colpa, si sentiva un verme, un impotente un inferiore, uno schiavo, cominciò a lusingarmi dicendomi che una femmina come me meritava molto più di quello che mi dava lui sessualmente, mi disse poi che mi Amava alla follia, che non voleva perdermi per nulla al mondo e poi mi spiegò, tenendomi le mani, che lui era molto geloso di me ma paradossalmente era proprio quella gelosia che gli avrebbe provocato eccitazione nel sapermi o nel vedermi con un altro, aggiunse anche che la mia bellezza e la mia femminilità non avrebbe fatto altro che amplificare tutte le sue sensazioni ed emozioni, disse che voleva vedermi felice, soddisfatta da ogni punto di vista e che sarebbe stato disposto a qualsiasi cosa pur di non perdermi e di sapermi o vedermi appagata.
Mi chiese se avevo pensato in quei giorni a quello che mi aveva detto, io gli risposi: “si ci ho pensato molto in questi giorni alle fantasie che mi hai raccontato, e a forza di raccontarmele, hanno cominciato ad eccitare anche me”, in quel momento fu come se gli avessi fatto il regalo più bello della sua vita, era contentissimo ed eccitatissimo e mi chiese subito una conferma dicendomi: “davvero amore ?, davvero cominciano ad eccitare anche te?” io gli risposi di si e poi gli chiesi: “sei contento?” e lui: “certo Amore, contentissimo, finalmente le mie fantasie si trasformeranno in realtà”, a quel punto gli chiesi: “ma con chi posso andare?”, lui mi rispose: “con chi vuoi Amore, deve piacere a te, anzi più ti piace e meglio è, quindi non avere fretta, sceglilo con calma, trova uno che ti piace molto, uno con cui ti trovi bene da ogni punto di vista”, gli chiesi ancora: “cosa vuoi che faccia?, ci sono dei limiti?, delle cose che non posso fare?”, lui mi rispose che per quanto lo riguardava non dovevo avere limiti, potevo fare tutto ciò che volevo, qualsiasi cosa…